Come già sapete, la discussione in merito alla difficile e delicata vicenda legata agli accordi per la distribuzione del salario accessorio 2014 e 2015 si sta protraendo da diversi mesi: la contrattazione su questa materia è di fatto bloccata e la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo dedicata a tale scopo per gli anni 2014 e 2015 – che alcuni componenti RSU avrebbero voluto siglare entro fine anno – non è ancora realtà.
Da ciò deriva che le indennità ancora da erogare per gli anni 2014-15 e quelle per il 2016 sono anch’esse bloccate, fino alla firma degli accordi.
Due i motivi dello stallo:
– il comunicato inviato dal Sindacato CUB a tutto il Personale in data 10/12/2015 che ha determinato un congelamento seduta stante della firma da parte della delegazione di parte pubblica a causa dell’accoglimento delle questioni sollevate;
– il mancato raggiungimento di un punto di vista condiviso all’interno della RSU.
Va detto, tuttavia, che alcuni componenti RSU sono convinti di dover e poter ragionare sulla soluzione ipotizzata dall’Amministrazione e dalla stessa significativamente rivista alla luce sia delle proposte formulate da CGIL e CISL, sia delle osservazioni che la RSU ha comunque ritenuto di fare.
Va inoltre detto che l’obiettivo primario dell’accordo è la restituzione al fondo per il trattamento accessorio delle quote evidenziate dai Revisori come erroneamente erogate tramite il fondo stesso dal 2010 al 2013: a tale scopo viene proposto l’utilizzo del fondo comune aggiuntivo di Ateneo, deliberato dal CdA in data 29/9/2015.
Alcuni membri della RSU ritengono, come le due OO.SS già menzionate, che tale soluzione possa evitare qualsiasi danneggiamento nei confronti del personale: questi membri RSU trovano dunque ragionevole accettare ciò che l’Amministrazione propone e lavorare sull’unica alternativa possibile, ossia subordinare la sigla dell’accordo all’inserimento di precisi elementi di tutela futura di TUTTO il personale. Anche attraverso la registrazione di una dichiarazione di voto.
Ricordiamo che i circa 50 colleghi EP devono teoricamente rendere al fondo una cifra ben più alta dei circa 800 colleghi di categoria BCD: il concetto di solidarietà che sta alla base degli accordi 2014 e 2015 ci pare dunque fondamentale per proseguire nella discussione, per tutelare TUTTI i colleghi.
Una solidarietà tangibile, concreta, sostanziale, non un concetto astratto, non una vaga idea.
Lungi da noi dichiarare che questo è un accordo perfetto. L’accordo perfetto non esiste. Tuttavia, è sul tavolo una soluzione accettabile, per uscire quasi indenni da questa vicenda e cominciare a pensare ad altro.
Il 21 gennaio 2016 è prevista una seduta di contrattazione che vedrà nuovamente la discussione sul trattamento accessorio.
Viene qui ribadita la volontà di alcuni componenti RSU a siglare l’accordo, emendato con tutte le richieste già formulate e corredato da una dichiarazione di voto forte e circostanziata.
Va qui anche riportato che altri componenti RSU ritengono di non poter siglare l’accordo sopra descritto: per tale motivo, durante la seduta di contrattazione del 11 dicembre scorso hanno proposto un Piano di Rientro alternativo e differente da quello presentato inizialmente dall’Amministrazione.
Entrambi i piani prevedono che la restituzione del debito che grava sui due fondi venga di fatto compensata da un conto terzi aggiuntivo che il CDA ha messo a bilancio per 4 anni.
Il nuovo piano proposto non prevede la solidarietà del debito tra i due fondi, prevede il mantenimento della netta distinzione tra i due fondi e dei due debiti.
Prevede inoltre che tutto ciò che viene restituito debba essere sottratto dal debito corrispondente.
Il tentativo è quello di non penalizzare il personale PTA, evitando di introdurre elementi contabili che possano in qualche modo impedire la chiarezza sui conti negli anni futuri.
Per completezza d’informazione, va altresì qui riportato che una componente della RSU ritiene di non poter siglare l’accordo sopra descritto, perché in attesa di dati per la verifica del debito e altri due componenti non hanno ancora esplicitato chiaramente la loro posizione a riguardo all’interno della RSU.
E’ ovvio e naturale che l’effettiva sottoscrizione potrà avvenire solo dopo la consultazione del Personale attraverso il passaggio assembleare.
Chi non dovesse rammentare le travagliate vicende che hanno portato a questa situazione può consultare il blog RSU, che ne riporta tutti i delicati passaggi, a partire dalla pagina https://rsu.unipv.it/?p=1013